MATTIA

SILENO

POWERLIFTING

SPECIALISTA IN PANCA PIANA

Ciao a tutti, mi presento. Sono Mattia Sileno, Coach La Forza. Dal 28 Gennaio, in seguito all’apertura del nostro primo Centro La Forza, lavoro in pianta stabile all’interno della struttura seguendo persone provenienti da tutta Italia.

 

La mia occupazione all’interno dello scenario de La Forza si estende principalmente su due binari, direttamente correlati tra loro: il primo, quello a me più caro, tratta di agonismo nel powerlifting; il secondo, assai più vasto, è caratterizzato da non agonisti, ossia da tutte quelle persone che vogliono imparare ad allenarsi con i pesi in maniera adeguata.
Questo binomio, nel tempo, si è rivelato assai interessante: l’approccio col soggetto, l’utilizzo di determinati input e le strategie di allenamento devono essere assolutamente calibrati e dosati in base al percorso tracciato ed allo scopo perseguito. L’individualità non solo nell’approccio tra un soggetto e un altro, ma allo stesso tempo tra una categoria ed un’altra (Agonisti e Non agonisti).

“Sollevare un peso in sé non è poi così affascinante. La cura per il gesto, l’approccio col bilanciere, ore ed ore spese a capire come il corpo deve muoversi, il tipo reazione che un soggetto ha a contatto con un sovraccarico, il calo peso ed il mantenimento della performance. L’arte e la magia che si celano dietro al mondo dell’allenamento con i pesi risiede proprio in questi aspetti.”

La preparazione nel Powerlifting deve avere un occhio di riguardo per l’aspetto estetico e salutare, oltre che prestativo. Questo, non solo per una questione di soddisfazione personale dell’atleta, ma anche e soprattutto per fini strategici: massimizzare la prestazione manipolando il corpo in termini di calo-aumento peso e mantenimento-aumento della forza, senza trascurare il lato estetico e il benessere del proprio corpo. Per questo motivo, la maggior parte dei ragazzi che seguo mantengono un regime alimentare sano ed equilibrato.

L’ALLENAMENTO AL FEMMINILE

L’allenamento al femminile è un campo molto affascinante che richiede uno studio dettagliato e continuo. Nell’ultimo anno e mezzo ho avuto la fortuna di allenare diverse ragazze, il lavoro svolto mi ha permesso di capire ed analizzare degli aspetti particolari, insiti nell’universo femminile. Sono giunto perciò ad una conclusione: l’allenamento al femminile ha regole molto differenti da quello al maschile. Sono altri i parametri messi in gioco e gli aspetti da tenere in considerazione.

In primis ho constatato l’importanza dell’aspetto psicologico, un substrato fortemente radicato sul quale però è possibile intervenire. Il rapporto diretto atleta-allenatore, il tipo di programmazione e le logiche che ci stanno dietro devono tenere in considerazione questo lato estremamente “nascosto”. Ancor più che nell’uomo quindi, è importantissimo saper gestire la componente emotiva, adattando serie, ripetizioni e carico con lo scopo di mettere il soggetto nelle condizioni di accettare la fatica sotto carico ed acquisire sicurezza.

Il lavoro svolto con Elisa Gozzi, una delle mie prime atlete, mi ha permesso di elaborare tutti questi aspetti portandola ad un miglioramento davvero significativo. L’attenzione per i particolari, la sensibilizzazione del corpo a determinati stimoli, ci hanno permesso in questo anno di lavoro insieme di mettere le radici in un terreno oramai fertile. Quello che inizialmente era un “migliorerai” si sta tramutando in un “vincerai”.

Parallelamente all’aspetto puramente emozionale, quello neuro-coordinativo ha dato grandi soddisfazioni. La Logica dei Punti di Contatto ha permesso di lavorare sulla sensibilizzazione di determinate parti del corpo tramite l’ausilio dei classici esercizi complementari. Utilizzati prettamente come neuro-attivatori prima dell’esercizio fondamentale (squat-panca-stacco), questi esercizi hanno conferito delle abilità coordinative capaci di mettere il soggetto nelle condizioni di imparare molto più velocemente un movimento complesso.

Grazie all’ausilio di questi esercizi sono venuti meno tutti quei meccanismi di protezione, insiti nel corpo, eliminando completamente l’insorgenza di tensioni parassite e compensi strutturali. Seguendo la Legge della Consequenzialità degli Stimoli ho studiato diversi esercizi preparatori coordinativi propedeutici alle alzate, in particolar modo alla panca piana.

LA PANCA PIANA

La mia grande gioia. L’alzata che più di tutte ha stimolato in me la voglia di capire quali sono le regole che regnano nell’apprendimento di un movimento così complesso. Ebbene sì, la panca piana necessita di uno studio che va oltre la visione completa dell’alzata; spesso anzi, per dar forma al movimento, sono l’insieme delle parti che lo costituiscono a dover essere analizzate. Ho passato l’ultimo anno a capire come un soggetto, piuttosto che un altro, deve approcciarsi al bilanciere rispettando la propria fisiologia articolare.

Ho potuto constatare che vi sono delle regole universali che, adattate e cucite su misura su un soggetto, ci permettono di dare forma ad un buon movimento tramite un iter propedeutico specifico. Che un soggetto sia predisposto o meno non ci deve interessare più di tanto: un bravo allenatore DEVE essere in grado di far germogliare un seme anche in un terreno poco fertile. Per questo motivo ho deciso di specializzarmi su questa alzata, affrontando ancora adesso tutte le difficoltà del caso. Tra i miei obbiettivi c’è sicuramente quello di dar forma ad un team di agonisti forti di panca, indipendentemente dalle leve e dalla predisposizione genetica.

PER FINIRE

Il lavoro fatto con tutti i ragazzi mi sta dando grosse soddisfazioni ed ho imparato a conoscere ognuno di loro, adottando un approccio differente, figlio di una logica comune, in base alle caratteristiche fisiche e mentali.

L’annata agonistica ha già dato i suoi primi frutti. Undici sono gli atleti che hanno gareggiato nel Powerlifting, di cui ben cinque hanno passato le selezioni per accedere ai Campionati italiani che si terranno ad Ottobre. Anche nel Natural Bodybuilding abbiamo avuto qualche soddisfazione, quattro sono gli atleti che alleno e di questi, due hanno gareggiato quest’anno ottenendo una medaglia.

NEL POWERLIFTING

Alberto Bettarel ha ottenuto il secondo posto alla gara di Panca Piana nel Dicembre 2017, con 150 kg sollevati nella categoria -74 kg. Il lavoro svolto con Alberto, arrivato da me già molto promettente, ha consentito di consolidare i movimenti lavorando sulla cura dei dettagli e sull’aspetto Fisiologico-strutturale.

Un aspetto di primaria importanza quando si vuole portare un atleta alla massima espressione del proprio potenziale, lavorando in sicurezza ottimizzando i gesti. Siamo riusciti quindi a portare il suo massimale da 140 a 150 kg correggendo tutte le asimmetrie, dando lucidità e brio al movimento. Il mio obbiettivo come allenatore è di portare questo atleta verso il gradino più alto del podio, verso i 170 kg di panca. Puoi vedere il suo profilo cliccando QUI.

Sara Gelmini ha ottenuto il secondo posto ai Campionati Italiani di Powerlifting 2018 nella categoria Subjunior -52 kg, a soli 15 anni di età. Una vera promessa. Lavorare con una ragazza così giovane non è assolutamente facile. Il concetto di performance in questo caso deve essere preso con le pinze, a 15 anni Sara deve vedere l’allenamento come un vero divertimento, non come un imposizione in vista di una gara.

NEL NATURAL BODYBUILDING

Sempre lei, Sara Gelmini ha portato a casa un un ottimo terzo posto nella categoria Bikini Junior. Il connubio tra prestazione ed estetica di cui vi parlavo prima. Per chi ha sempre pensato che allenare i Fondamentali in ottica di prestazione non dia un riscontro estetico, sono contento di dirgli che non è così!

Rosanna Cicalese, mamma di Sara, sempre nella categoria Bikini ha portato a casa un meritato secondo posto. Anche qui vale lo stesso discorso, con un’unica differenza: l’età. Una visione chiaramente più matura di allenamento e competizione, data dalle diverse esperienze sul palco.

 

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