Emanuele è nato il 01 maggio 1971, di professione è Direttore di una nota banca bolzanina.
Segni particolari: campione di Natural Bodybuilding!
Inizia a giocare a calcio all’età di 8 anni nella squadra del paese.
A 13 anni, a causa di un calcio alla colonna vertebrale, si infortuna gravemente al punto che deve essere operato poiché a causa dell’impatto si era verificato uno scivolamento di due vertebre e rischiava addirittura la paralisi.
In sala operatoria gli fanno un trapianto osseo prelevando dell’osso dalla cresta iliaca che viene utilizzato per arginare lo scivolamento delle vertebre.
Dopo questa operazione rimane per ben 4 mesi immobile, vivendo praticamente a letto. Seguono 2 settimane di riabilitazione per cercare di tornare a camminare e solo dopo 3 mesi Emanuele può tornare a scuola e riprendere le attività quotidiane
Questo infortunio però a detta dei medici ha compromesso in modo indelebile la mobilità della schiena di Emanuele al punto che gli sarebbe stato vietato di continuare a giocare a calcio e di praticare qualunque attività sportiva causasse un affaticamento della colonna vertebrale.
Emanuele però, di nascosto ed in segreto, torna a giocare a calcio con gli amici contro il parere non solo dei medici, ma ovviamente anche della famiglia.
Presto o tardi, la famiglia scopre che il figlio giocava di nascosto. Ma poiché non sembrano esserci problemi particolari e sembra che non ci siano fastidi di alcun tipo, l’anno successivo all’infortunio, Emanuele riesce a convincere i genitori a farlo reiscrivere alla scuola calcio e torna quindi a giocare fino all’età di 20 anni circa.
Proprio intorno ai 20 anni arriva un nuovo problema fisico: Emanuele inizia a perdere massa muscolare e quindi peso corporeo.
Nel giro di qualche mese si trova ad aver perso ben 10 Kg di peso.
Viene quindi ricoverato ed inizialmente gli viene diagnosticata una forma di distrofia muscolare ma dopo una serie successiva di esami ed una biopsia i medici escludono la distrofia ed associano la situazione di Emanuele ad un qualcosa più dovuto ad un tipo di stress psico-fisico che ad un virus o a qualche patologia.
Di fatto, la vera causa di quella perdita ponderale non venne realmente mai individuata nello specifico.
Ad ogni modo restava il fatto che Emanuele aveva perso 10 Kg ed il suo aspetto fisico era scheletrico.
Secondo Emanuele era plausibile la causa dello stress psico-fisico in quanto lui stesso ricorda che in quel periodo si allenava 3 volte alla settimana col calcio ed in più faceva palestra a casa con degli attrezzi i restanti giorni arrivando ad allenarsi 7 giorni su 7.
Inoltre in quel periodo Emanuele aveva anche un lavoro, fumava ed aveva l’abitudine di dormire poco facendo spesso le ore piccole di notte…
Lui stesso ammette che a quei tempi la sua quotidianità era molto diversa dal suo attuale stile di vita: non c’erano regole e faceva tante cose senza curarsi del benessere fisico.
I medici gli dissero che se voleva tornare a stare bene l’unica cosa da fare era rivedere il suo stile di vita: iniziare a dormire di più, eliminare le sigarette, decidere se giocare a calcio o andare palestra ed iniziare ad alimentarsi con un piano sano ed equilibrato, che di fatto gli venne prescritto.
IL BODYBUILDING
In quel momento Emanuele capì quanto era importante la salute e decise di lasciare il calcio e di dedicarsi alla palestra. Sia perché gli piaceva, sia perché i medici la consigliarono proprio al fine di recuperare un po’ di muscolatura.
Emanuele iniziò quindi a dedicarsi anima e corpo al lavoro coi pesi.
La pesistica diventerà da quel momento, una costante della vita di Emanuele e come lui stesso afferma: “mi sono sempre allenato”.
Le metodologie che Emanuele utilizzava per i suoi allenamenti e per l’alimentazione erano rappresentati dalle comuni metodologie che si seguivano nelle palestre, senza una vera e propria programmazione ed attenzione al miglioramento tecnico.
Riesce comunque a sviluppare una buona condizione fisica, ma nel 2002 all’età di 31 anni subisce un altro grave infortunio alla colonna vertebrale dovuto ad uno Squat eseguito con una errata impostazione al multipower.
Questo infortunio gli causa la frattura di 2 vertebre dorsali ed anche in quell’occasione i medici gli sconsigliarono caldamente di continuare a lavorare coi pesi se non voleva che la situazione degenerasse.
Emanuele anche questa volta andò contro il parere dei medici e tornò ad allenarsi.
Nell’aprile del 2016 si rivolge al sottoscritto Daniele Bertaggia, che diventerà il suo allenatore fino ad oggi (lo è tutt’ora).
L’ INCONTRO CON DANIELE BERTAGGIA
Ho incontrato Emanuele la prima volta a Padova, il 21 marzo 2016, nella palestra in cui lavoravo a quei tempi.
Emanuele si rivolse a me per migliorare la sua già buona condizione fisica.
Si vedeva chiaramente che Emanuele si era allenato per anni, non era dotato di una grossa definizione ma i muscoli erano evidenti ed aveva chiaramente l’aspetto di una persona atletica o meglio si poteva riconoscere in Emanuele la classica condizione di un Natural Bodybuilder che sta svolgendo un periodo di bulk.
Il primo obiettivo di Emanuele era quello di iniziare a definirsi, sperando forse un giorno di avere una condizione da gara.
Sebbene la condizione fisica di Emanuele non fosse male ero un po’ scettico sul fatto che saremmo riusciti a raggiungere una condizione da gara: ero sicuro di poterlo far migliorare ma i suoi 45 anni mi facevano pensare che fosse un pochino tardi per pensare seriamente di gareggiare ed essere competitivo nel mondo del Natural Bodybuilding.
LA PREPARAZIONE AGONISTICA
INCONTRO INIZIALE
Al primo incontro Emanuele si presentava così:
ALTEZZA: 170 cm
PESO: 69,8 Kg
MASSA MAGRA: 58,4 Kg
BF: 11,8%
OBIETTIVO: definizione, avere una condizione da gara
METODOLOGIA DI ALLENAMENTO: Emanuele si allenava da anni con una metodologia basata sulla split routine. Nell’ultimo periodo stava svolgendo 4 giorni di allenamento: 1 giorno braccia, 2 giorno gambe, 3 giorno schiena, 4 giorno del tipo petto e spalle. I suoi allenamenti prevedevano fino a 5-6 esercizi per gruppo muscolare con molta attenzione sui complementari e gli esercizi di isolamento, dalle 3 alle 4 serie per esercizio, con ripetizioni che variavano da 6 a 15. Gli allenamenti erano fortemente lattacidi, senza troppa attenzione ai fondamentali, che venivano svolti con carichi non elevati e con volume e attenzione simile a quella data ai complementari.
ALIMENTAZIONE: aveva iniziato da qualche mese a tenere un diario alimentare e registrava quotidianamente tutti i macronutrienti assunti. Il suo diario era preciso (non comparivano giorni mancanti). I macro assunti erano circa 380-350 g CHO 180 g PRO e 50-60 g FAT.
I PRIMI PASSI
La mia decisione iniziale fu quella di iniziare un percorso di ricomposizione corporea e nello specifico di cambiare la metodologia di allenamento modificando gradualmente anche le quantità dei macronutrienti.
Per quanto riguarda la metodologia di allenamento, è doveroso fare una piccola premessa. Nel febbraio del 2015 iniziai il corso per diventare Istruttore di Powerlifting con AIF. In quel periodo io stesso cominciai a capire l’importanza degli esercizi fondamentali eseguiti con una certa tecnica, l’importanza di una loro programmazione e cosa non da poco conobbi Amerigo Brunetti, al tempo docente in quella sede.
Amerigo proponeva concetti del tutto rivoluzionari sul mondo dell’ipertrofia e del Natural Bodybuilding.
I concetti che venivano proposti da Amerigo mi affascinarono a tal punto che gli chiesi di insegnarmi la tecnica dei fondamentali. Quando conobbi Emanuele, avevo da poco iniziato io stesso ad apprendere la tecnica dei fondamentali, e man mano che apprendevo i concetti da Amerigo cercavo a mia volta di trasferirli al mio allievo.
Ritengo che questo contesto sia stato determinante per i progressi che Emanuele è riuscito ad ottenere nel tempo, e probabilmente tutto quello che abbiamo costruito insieme non sarebbe stato possibile se nel mentre io non avessi continuato a curare l’apprendimento ed il miglioramento della tecnica.
IL PRIMO ALLENAMENTO
Per quanto riguarda il primo allenamento che affidai ad Emanuele, abbandonai la split routine e passammo ad un allenamento total body che veniva ripetuto 3 volte alla settimana. Seguimmo questo protocollo per 4 settimane.
Durante queste 4 settimane, i carichi crescevano in modo pressoché lineare, passando dal 65% del massimale (dove venivano eseguite 5 serie per 5 ripetizioni), fino ad arrivare, nell’ultima settimana, all’80% del massimale. Eseguendo 5 serie per 4 ripetizioni.
Ovviamente ai tempi non ero ancora padrone della programmazione per lo sviluppo della forza ed oggi, con le attuali mie conoscenze, posso dire che sicuramente avrei agito in modo diverso. Tuttavia, quella metodologia iniziò fin da subito a dare i primi frutti.
Oltre ai tre allenamenti con i pesi, avevo assegnato ad Emanuele un allenamento metabolico della durata di 40’ dove si susseguivano 2 circuiti di 3 esercizi ciascuno. Emanuele doveva eseguire il primo dei due circuiti in modo continuato per 20 minuti. Alla fine dei 20 minuti, il numero complessivo di giri completi effettuati avrebbe rappresentato il personal record del circuito in oggetto e si sarebbe dovuto cercare di battere tale record all’allenamento successivo riuscendo a compiere qualche giro ulteriore.
Finito il primo circuito, si passava al secondo, cercando anche qui di battere il suo record di “round”.
I PRIMI MACRONUTRIENTI
Come si diceva in precedenza, Emanuele assumeva circa 380-350 g CHO 180 g PRO e 50-60 g FAT. La mia iniziale scelta fu quella di abbassare un po’ i grassi ed alzare un po’ le proteine e di suddividere i carboidrati in quantità differenti tra giorni di allenamento e riposo. Inoltre feci in modo che l’allenamento metabolico venisse svolto con i macronutrienti assegnati a riposo.
Note: 3 giorni di ON riservati agli allenamenti total body coi pesi.
I giorni in cui viene effettuato il circuito è considerato giorno di OFF.
PASSI SUCCESSIVI
Il percorso di Emanuele continuò in modo lineare e ad ogni controllo mensile si potevano notare miglioramenti continui.
Gli allenamenti che seguirono nei mesi successivi prevedevano sempre l’utilizzo dei fondamentali (Squat, Panca Piana e Stacco da Terra) che venivano ripetuti più volte nella settimana. Questi movimenti basilari erano abbinati ad 1 o 2 esercizi complementari per ogni gruppo muscolare. Inoltre, in tutte le schede di allenamento veniva sempre mantenuta una seduta di tipo metabolico, che cambiava sempre nella metodologia: si poteva usare l’EDT, l’EMOM, l’AMRAP o il TABATA.
Per quanto riguarda l’alimentazione, i carboidrati venivano progressivamente alzati mentre i grassi continuavano a scendere. Le proteine invece rimanevano costanti.
RAGGIUNGIMENTO DELLA CONDIZIONE
Il 26 novembre 2016 dopo circa 8 mesi di lavoro insieme, la nuova condizione di Emanuele era la seguente:
ALTEZZA: 170 cm
PESO: 69,5 Kg
MASSA MAGRA: 61,5 Kg
BF: 6%
NUOVO OBIETTIVO: iniziare una fase di massa per cercare di aumentare il tono muscolare e cercare di raggiungere una condizione fisica da gara.
La nuova condizione di Emanuele era a dir poco stupefacente! Aveva pressochè mantenuto lo stesso peso corporeo, riducendo la percentuale di grasso, aumentando la massa magra e rivoluzionando completamente la composizione corporea.
I macronutrienti di novembre 2016 erano i seguenti:
Raggiunto questo primo obiettivo ora potevamo iniziare un percorso di costruzione muscolare orientato a fare “clean bulk” per cercare quindi di vedere se al prossimo livello saremmo stati in grado di ottenere una fisicità da gara.
FASE DI MASSA
Da fine novembre 2016 ad aprile 2017 abbiamo cercato di mettere su peso, aumentando in modo graduale le quantità di carboidrati e di grassi ed abbassando le proteine. Abbiamo così raggiunto i seguenti macro:
La condizione di Emanuele dopo questi mesi di innalzamento calorico era la seguente:
ALTEZZA: 170 cm
PESO: 75,3 Kg
MASSA MAGRA: 64,4 K
BF: 11,5%
NUOVO OBIETTIVO: Mantenimento
Poiché la quantità di grasso era ancora accettabile e poichè per l’anno 2017 era impensabile di riuscire a gareggiare, decisi di mantenere ferme le Kcal ed effettuare una cosiddetta fase di mantenimento per cercare di far continuare ad Emanuele gli allenamenti in una condizione di surplus calorico.
NUOVI ALLENAMENTI: LA SCOPERTA DEI PUNTI DI CONTATTO
Mentre i macronutrienti venivano mantenuti stabili una nuova rivoluzione negli allenamenti di Emanuele stava per prendere forma.
E’ doveroso rimarcare come il percorso di Emanuele sia in realtà stato accompagnato dall’intensificazione del mio rapporto con Amerigo Brunetti che divenne e continua ad essere il mio punto di riferimento oltre che Coach.
Frequentando Amerigo imparai ad utilizzare la logica dei Punti di Contatto, una nuova concezione di movimento del carico e apprendimento motorio. Amerigo sembrava voler riproporre i concetti di spinta applicati ai fondamentali in tutti gli esercizi complementari. In questo nuovo modo di spingere, nulla era più lasciato al caso, non erano le ripetizioni o le serie a fare da protagonisti ma bensì il concetto del “COME muovo il carico”.
Fu così che i miei coaching diventarono più frequenti, iniziai a frequentare l’ambiente de “La Forza” che iniziava ad essere un vero e proprio “salotto” per i cultori del Natural Bodybuilding.
Quello che i punti di contatto mi hanno dato è stata una maggiore consapevolezza del mio corpo, che ho imparato a muovere in modo diverso. Grazie ai punti di contatto, sotto la guida di Amerigo Brunetti sono riuscito a migliorare notevolmente la mia condizione fisica ottenendo un 3°posto al Campionato Nazionale NBFI del 2017 nella categoria Man Physique Small ed ottenendo quindi la possibilità di partecipare ai Mondiali Amateur di Boston con la WNBF.
Tutti questi avvenimenti sono stati decisivi nella preparazione di Emanuele Brutti.
Da settembre del 2017 infatti, man mano che mi sentivo in grado di trasferire i concetti dei Punti di Contatto, iniziai a farli applicare anche al mio atleta.
I risultati che accompagnarono il percorso di Emanuele da settembre a dicembre 2017 furono a dir poco incredibili.
La qualità muscolare migliorava ad ogni controllo mensile ed il suo aspetto diventava sempre più granitico.
A dicembre del 2017, dopo circa 4 mesi di lavoro certosino coi punti di contatto la condizione di Emanuele era la seguente:
ALTEZZA: 170 cm
PESO: 66,8 Kg
MASSA MAGRA: 60 Kg
BF: 5%
NUOVO OBIETTIVO: Gara
IL SOGNO PRENDE FORMA
Da gennaio 2018 quello che sembrava solamente un sogno ha iniziato a prendere forma.
Ormai Emanuele aveva tutte le caratteristiche per diventare un atleta agonista ed esordire per la prima volta su un palco.
La nuova condizione di Emanuele ora doveva evolvere ad uno stadio successivo. Avevamo bisogno di prendere nuovi dettagli muscolari, migliorare la separazione dei vari distretti ed infine cercare di “riempire” ovvero di prendere volume.
Da gennaio abbiamo così iniziato un allenamento che prevedeva l’alternanza dei carichi con alto volume su tutti i fondamentali, non solo su panca, squat e stacco ma anche su military press, trazioni e rematore. Per ogni gruppo muscolare veniva poi aggiunto un solo complementare svolto con tecnica dei punti di contatto.
In questo periodo non abbiamo più svolto nessun lavoro di tipo metabolico ma ci siamo solamente focalizzati su 4 allenamenti settimanali coi pesi.
Per quanto riguarda l’alimentazione abbiamo iniziato a gestire i carboidrati in modo diverso ovvero abbiamo mantenuto i giorni di allenamento più bassi per quel che riguarda la quantità rispetto ai giorni di riposo. Questa scelta ci ha dato ulteriori feedback positivi.
Fino a poco prima della prima gara svolta a Valdagno il 01 maggio 2018 abbiamo mantenuto i quattro giorni di allenamento coi seguenti macro: 400 g CHO, 150 g PRO, 25 g FAT, mentre i tre giorni di riposo a 500 g CHO, 150 g PRO, 25 g FAT.
Successivamente, nel periodo vicino alla gara siamo passati ad una ciclizzazione dei carboidrati che non era gestita in funzione degli allenamenti ma piuttosto in funzione della gara e potrebbe grosso modo essere così schematizzata:
Questa ciclizzazione dei macronutrienti si è sempre mostrata efficace in tutte le gare che abbiamo disputato ed in modo particolare Emanuele ne sembra essere molto recettivo.
Ovviamente non mi sento ancora in grado di affermare che tale protocollo possa essere esteso ad ogni atleta ma credo che continuerò a sperimentarlo per valutare di inserirlo in altre preparazioni agonistiche.
ATTIVITA’ AGONISTICA
Emanuele attualmente all’età di 47 anni ha iniziato per la prima volta a gareggiare nel mondo del Natural Bodybuiding conseguendo i seguenti risultati agonistici:
01 Maggio 2018: Vincitore Selezioni AINBB di Valdagno nelle categorie Hp-3, 65 Kg e Over 40 -75 Kg;
01 Giugno 2018: Campione Italiano AINBB al Campionato Nazionale di Rimini nelle categorie Hp-3, 65 Kg e Over 40 -75 Kg;
02 Giugno 2018: Campione Europeo ICN Over 40 -75 Kg e due 5° posti ICN rispettivamente nella categoria Novice e -75 Kg.
23 Giugno 2018: Vincitore del 3° GP di Cornaredo NBFI nella categoria Leggeri ed Over 40.
Attualmente in preparazione per il Campionato nazionale NBFI di Figline Valdarno che si disputerà il 13 Ottobre 2018 (Emanuele ha scelto di gareggiare nella Cat. Leggeri).
CONCLUSIONI
La storia di Emanuele è una storia col lieto fine ma è soprattutto una storia che manda un messaggio importante o forse ci manda più messaggi.
Il primo che l’età è solo un numero e che la passione vince su tutto, anche sul doping.
Inoltre Emanuele rappresenta un ottimo esempio di una persona normale, ma dotata di una determinazione fuori dal comune. Questo gli ha permesso di raggiungere risultati incredibili.
Ultimo messaggio, Emanuele ci insegna che non è sufficiente avere talento ma che bisogna impegnarsi e lavorare duro ogni giorno per raggiungere i propri desideri.
Questo atleta sarà sicuramente un ottimo esempio di emulazione per i giovani che vogliono avvicinarsi a questa disciplina, che può essere praticata anche in età matura nel rispetto del proprio corpo e del proprio benessere.
NOTE SULL’AUTORE
Daniele Bertaggia è Personal Trainer e Nutritional Sport Consultant.
Il Diploma in “Nutritional Sport Consultant”, rilasciato dal CNM U.K. dà facoltà legalmente riconosciuta* di fornire consigli nutrizionali e di integrazione alimentare in ambito sportivo per il soggetto sano che lo richieda o che ne abbia la necessità.
Daniele vive e lavora in zona Rovigo, ed è collaboratore del Centro La Forza – Reggio Emilia come consulente Nutrizionale per Sportivi.
E’ inoltre studente al Corso Istruttori La Forza – ACIP 2018, nonché membro del Team Agonisti La Forza (Bodybuilding e Men’s Physique).
QUI trovi il suo sito personale.
Impressionante… Mi pare di notare anche un sensibile miglioramento posturale, nelle prime pose c’è un chiaro avanzamento della spalla destra e scarsa simmetria nell’attivazione dei dorsali, situazione che migliora vistosamente nelle ultime pose.
A quando un articolo in tema posturale?
Grazie e complimenti
Ciao Luigi e grazie per il tuo commento. La tua è un’ottima osservazione, in effetti c’è stato anche un notevole miglioramento della postura. Ci tengo a precisare che non ho competenze nello specifico della postura e non ho fatto corsi di miglioramento della postura. Un personal Trainer però deve sempre tenere presente uno sviluppo armonico del corpo e cercare di correggere eventuali squilibri anche in termini posturali perchè quando si gareggia nel bodybuilding, si viene giudicati esteticamente. Avere una buona postura sul palco è sicuramente un valore aggiunto ma è soprattutto un valore aggiunto in termini di benessere. Credo di aver maturato un “buon occhio”attraverso le casistiche delle persone che ho allenato negli anni che mi ha permesso di acquisire esperienza sul campo. Con Emanuele ho seguito logica, osservavo ciò che succedeva ed agivo di conseguenza. Credo che l’uso della panca piana eseguita in modo tecnico, sia già un ottimo esercizio che può migliorare la postura di qualunque soggetto specie se in abbinamento alle aperture con l’elastico come vengono insegnate al Centro La Forza. Questi esercizi infatti sono un binomio perfetto per correggere atteggiamenti di cifosi. Inoltre con Emanuele è stato fatto anche un gran lavoro di posing perchè quando venne da me la prima volta posava in modo “osceno” ed era rigido ovunque soprattutto a livello di scapole, che aveva difficoltà ad allontanare, ad esempio per “aprire i dorsali”. Spesso si pensa che per correggere la postura servano esercizi super complicati, io penso che a volte le cose semplici ben fatte, come la panca piana (che attenzione tanto semplice non è) valga più di 1000 esercizi. La panca piana ed il lavoro tecnico su di essa è stato a mio avviso decisivo.
Facendo io un lavoro sedentario e avendo problemi di postura, apprezzo molto i risultati soprattutto da questo punto di vista. E’ impensabile quanto l’approccio giusto all’allenamento, ovvero orientato al lavoro qualitativo, possa essere determinante nell’ottenimento di certi risultati. Grazie a te e al team La Forza per condividere sempre contenuti di qualità