Nell pull down a braccia tese, la tentazione di “andare a contrarre il gran dorsale a fine movimento” è davvero elevata.

L’atleta in foto non ha MAI eseguito una contrazione estrema di questo muscolo negli ultimi 2 anni, né ha mai ricercato una percezione di lavoro localizzato in tale distretto.

 

L’atleta in foto ha visto una crescita esponenziale in quel distretto, e i progressi sono ancora in atto.

Se ti focalizzi sull’accorciare e allungare massimamente un gruppo muscolare mentre ti stai allenando:

Porti in disfunzione una o più articolazioni:
il corpo non è progettato per lavorare sotto carico con muscoli portati in estremo allungamento/accorciamento.
Stai disattivando una marea di stabilizzatori.

Stai trascurando il modo in cui il sistema nervoso consente l’attivazione muscolare.
Il corpo stabilisce se attivare un muscolo non in base alla volontà di portarlo in accorciamento, ma allo scopo per cui si compie un gesto.

Stai legando il concetto di sofferenza fisica al risultato di Ipertrofia muscolare, e questo passaggio è fallace (oltre che datato).
Il bicipite, ad esempio, lavora bene e cresce a livello ipertrofico se è allenato in un range di movimento non portato all’estremo.

Anche se la percezione MOMENTANEA di lavoro/dolore è inferiore rispetto all’allungare e accorciare a dismisura.

“Sentire contrarre un muscolo” è portare in accorciamento i fascicoli, e non ha nulla a che vedere con l’output di forza o con una REALE attivazione delle fibre.

Un crampo non fa crescere nessuno (anche se fa malissimo).


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